Carlo Bartoli

Carlo Bartoli (1931 – 2020), appartiene alla generazione che era giovanissima alla fine della guerra: imparando dai Maestri dell’architettura e del design italiano di quel periodo turbolento, come l’amico progettista Luciano Baldessari e Marcello Nizzoli, si laurea in architettura a Milano, dove apre il suo studio nel 1960. Bartoli si occupa di architettura e interni, ma durante una delle crisi del settore edile si focalizza sul design di arredo. Lavorando inizialmente su oggetti dei quali lui stesso ha bisogno, sviluppa un suo metodo di lavoro: partire dall’identificazione dei limiti e tradurre la semplicità in cultura del progetto.

La collaborazione con aziende destinate a diventare riferimenti per il mondo del design porta alla realizzazione di importanti prodotti, come la poltrona Gaia per Arflex – esposta nella collezione permanente al MOMA di New York e nella collezione di design alla Triennale di Milano – e la sedia 4875 per Kartell, la prima al mondo ad essere interamente realizzata in polipropilene, esposta nella collezione di design al Centre Pompidou di Parigi. Progettista di innumerevoli pezzi per aziende italiane e straniere, Carlo Bartoli espone il suo lavoro alla Triennale di Milano, al Victoria and Albert Museum di Londra, allo Stadt Museum di Colonia e a New York, Praga, Hong Kong, Atene, Buenos Aires. Insegna al Politecnico di Milano e all’ISIA di Firenze e Roma.

I suoi progetti, basati sull’essenzialità e la ricerca dell’equilibrio, sono premiati con il XXI Compasso d’Oro ADI e il Materialica Design Award (sedia Uno progettata da Bartoli Design con Fauciglietti Engineering per Segis), l’ I.D. Design Distinction Award, l’Apex Product Design Award, il Red Dot – Design Zentrum Nordrhein Westfalen e l’IF Award for Good Industrial Design (poltroncina Breeze per Segis), l’IF Award (divano Tube per Rossi di Albizzate), il 2010 Good Design Award (tavolo Sol per Bonaldo). A questi importanti riconoscimenti si aggiunge il Compasso d’Oro ADI alla Carriera 2016.
La sua profonda comprensione del contesto e la volontà di usare le tecnologie in modo creativo per ottenere prodotti “buoni”, lo portano a creare oggetti che in diversi casi si traducono in grandi successi di mercato. Il gusto della precisione e la conoscenza della tecnologia conducono Bartoli a progettare anche numerosi piccoli prodotti, come maniglie e meccanismi, dove l’attenzione per il dettaglio è essenziale.

Nel 2007 fonda lo studio associato Bartoli Design con i figli Anna e Paolo Bartoli. Prosegue così fino ad oggi l’esperienza di design e di cultura del progetto inaugurata da Carlo negli anni sessanta.

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